“No all’autonomia differenziata” frase da scrivere sulle schede elettorali per annullarle, come voto utile per un Mezzogiorno che è sparito dai programmi di tutti i partiti e deve passare all’opposizione. Una opposizione motivata, quindi, che non si astiene ma partecipa al rito democratico, esprime un giudizio negativo verso tutti ed anticipa una mobilitazione sociale.
Questa la sintesi della conferenza stampa tenuta alla sala Caduti di Nassirya del Senato alla quale sono intervenuti Pino Aprile, Claudio Signorile, Salvatore Grillo, Salvatore Lanza e Daniele Lettina in rappresentanza dei loro Movimenti 24 Agosto- Equità Territoriale, Mezzogiorno Federato, Unità Siciliana, Nuovo Sud, Forza Liberal Democratica, ma anche numerosi rappresentanti di associazioni e centri studio tra i quali Saverio Coppola coordinatore dell’Alleanza degli Studi Meridionalistici e Nicola Squittieri direttore della Rivista Politica Meridionalista. Articolata la presentazione delle motivazioni della protesta che parte dalla fotografia di un Paese dove l’investimento dello Stato ha creato una distanza siderale tra le infrastrutture e i servizi garantiti ai cittadini delle regioni del nord e a quelli del centro sud, realtà che ha determinato una diversa crescita e sviluppo. Questa verità incontrovertibile va affrontata e risolta prima di cristallizzarla attraverso il conferimento alle regioni, che si sono potute maggiormente sviluppare, del ricavato fiscale che proviene da quella condizione di privilegio.
Per molti dei partecipanti quello di oggi è l’inizio di una lotta che cercherà di unificare l’intero Mezzogiorno.