di Erica Esposito

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi dà le dimissioni, dopo un governo durato più di un anno, precisamente il 21 luglio 2022. Ex presidente della Banca Centrale Europea, Draghi sale al governo il 12 febbraio 2021 successivamente al premier Giuseppe Conte e scelto direttamente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma a causa delle sue dimissioni, bisognerà andare alle elezioni che si terranno il 25 settembre. I partiti più quotati sono da un lato il centrodestra con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia guidati dalla Meloni, mentre dall’altro lato il Partito Democratico guidato da Enrico Letta ed il Movimento 5 Stelle che, inutile dirlo, fa parte di questa categoria, ammesso che esistano ancora le destre e le sinistre (non dimentichiamo che negli ultimi mesi hanno governato tutti). Nei vari programmi proposti troviamo il salario minimo, il reddito di cittadinanza, aumento delle pensioni, riduzione delle tasse e così via, ma quali sono i partiti più “a favore” del Sud?

A tal proposito la SVIMEZ, ovvero l’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, ogni anno redige un rapporto sulle condizioni economiche del Mezzogiorno d’Italia raccogliendo i principali indicatori e gli andamenti dell’economia meridionale in numerosi settori chiave: industria, edilizia, terziario, credito, finanza pubblica, infrastrutture e trasporti, politiche del lavoro, di coesione, industriali, demografia, mercato del lavoro e popolazione. Secondo i rapporti degli ultimi anni, il Mezzogiorno riporta sempre dei dati inferiori rispetto al Centro ed al Nord. Ad esempio, per quanto riguarda il PIL, la SVIMEZ prevede che in quest’anno quello del Centro-Nord si assesterà a +6,8%, mentre al Sud crescerà fino al 5% dopo il crollo degli ultimi due anni. Inoltre, si prevede un rimbalzo di tutto il territorio italiano, ma con un Mezzogiorno che resta sempre meno reattivo, soprattutto perché la domanda è legata a due fattori, cioè esportazioni ed investimenti.

I dati vedono da sempre questo dislivello tra Nord e Sud; di conseguenza, è possibile dire che tutti i partiti che hanno governato l’Italia negli ultimi 20 anni hanno sempre privilegiato lo sviluppo del Nord, tralasciando molto l’economia del Sud che potrebbe rendere di più, ed infatti, per quanto riguarda queste prossime elezioni, nessun partito in gara prevede alcun tipo di programma per un ipotetico rialzo economico del meridione, almeno per ora. Quindi, si può dire che si prevede lo stesso andamento di sempre a meno che non si vedrà per la prima volta nella storia degli ultimi 160 anni, l’unione di tutti i Movimento meridionalisti che cominceranno quindi a prendere sempre più consensi tra i meridionali al Sud, ma anche gli emigranti un grande vantaggio.