“Ritorno al Barocco, da Caravaggio a Vanvitelli”, più che una mostra, è un evento culturale a tutto campo, che investe, non solo i principali musei di Napoli, ma l’intera regione con 51 itinerari nei luoghi barocchi, dalle chiese alle collegiate, dalle certose ai palazzi, oltre ad una rete di altre sedi espositive, che chiamare minori è semplicemente offensivo, quando rispondono al nome di pinacoteca dei Gerolamini, quadreria del Pio Monte della Misericordia, Museo Diocesano, Cappella San Severo, Tesoro di San Gennaro.
La civiltà napoletana, nel suo aspetto più caratterizzante, viene proposta al visitatore nel fiume di pittura delle sue chiese, ricche di memorie storiche e di fede, illustrate da altari festosi, marmi preziosi e pavimenti colorati. Sembra un revival alla grande di Monumenti porte aperte. La rassegna, oltre ad esporre il già noto, vuole essere una passerella di inediti e vuole dare conto dei progressi compiuti dagli studi dei tanti appassionati napoletanisti, che hanno continuato febbrilmente le loro ricerche.
Le opere esposte nelle varie sedi museali sono oltre 700, l’equivalente di 10 grandi mostre, a conferma dell’importanza della rassegna, la quale rinnova i fasti delle memorabili Civiltà del Seicento e del Settecento, che rappresentarono l’inizio di una serie infinita di altre esposizioni nei venticinque anni del regno del pontefice Nicola Spinosa, illustre studioso, ma soprattutto indefesso organizzatore, in grado con il suo prestigio personale di ottenere prestiti dai musei più importanti del mondo e dai collezionisti più gelosi dei propri personali tesori. I dipinti inediti che tratteremo sono numerosi ed in gran parte visibili a Capodimonte, ad eccezione della natura morta esposta a Villa Pignatelli e delle grandi pale d’altare  provenienti dalle disastrate chiese napoletane, alcune vergognosamente chiuse da decenni, finalmente restaurate ed offerte all’ammirazione non solo degli appassionati, ma degli stessi specialisti, che possono studiarle dal vivo per la prima volta. Alcune attribuzioni lasciano perplessi. A Partire da un fantasioso autoritratto del Cavallino del quale sono esposti viceversa delle novità molto interessanti, come una languida S. Caterina dal cromatismo prezioso, un’intensa Visitazione di S. Anna alla Madonna, certamente più antica ed uno sfuggente San Giovanni Evangelista. Del Maestro degli annunci ai pastori, una personalità ancora misteriosa, che amava ritrarre la quotidianità degli umili e degli oppressi, è in mostra una splendida Adorazione dei Magi, transitata qualche anno fa alla mostra dell’antiquariato di Napoli, che va collocata nella fase pittoricistica del maestro, dopo il 1635 e che ricalca altre redazioni famose sul tema, quali quella del  museo del Banco di Napoli e le due conservate in collezioni private spagnole, a Barcellona ed a Valencia; meno certa l’autografia del Duello tra Perseo e Fineo. Splendidi  il De Bellis, già presso l’antiquario Porcini, che rappresenta l’Incontro tra Gesù e la Samaritana e l’Adorazione dei pastori di Cesare Fracanzano, che richiama a viva voce la tela di identico soggetto della Frauenkirche di Monaco e  nella bionda figura della Madonna rappresenta una sorta di firma criptata dell’artista. Interessanti, anche se già visti, i due Caracciolo: la Salomè con la testa del Battista di una raccolta torinese e la Vocazione di San Matteo di collezione milanese. Tra le tele assegnate a Massimo Stanzione, una certa impressione suscita il Ritratto di Alvaro Semedo, segnato da uno sguardo severo e da una ragguardevole barba, a rimarcare una predilezione verso la ritrattistica tramandata dalle fonti, ma fino ad oggi con pochi esempi certamente attribuibili, mentre il Martirio di San Lorenzo del “Museum of art della Ball State University di Muncie” appartiene certamente alla fase più antica del divino cavaliere.
Finalmente si possono ammirare restituiti al fulgore dei colori originali alcuni dipinti di autori celebri, che nelle chiese alle quali appartengono, sono mal posizionati, poco illuminati e spesso offesi nella fruizione da candelabri con spiritate candele votive. Intendiamo riferirci tra i tanti al Ritrovamento della Croce di Luca Giordano ed alle due tele di Andrea Vaccaro: Cristo deriso e Flagellazione, tutti siti nella chiesa della Pietà dei Turchini, oltre alla documentata Annunciazione di Onofrio Palumbo della chiesa di S. Maria della Salute. La mostra, a differenza delle antenate, che esaminavano gli svolgimenti di un secolo di arte, partendo da Caravaggio arriva fino al Vanvitelli, per cui è possibile apprezzare anche opere di artisti attivi nel Settecento e tra questi vogliamo segnalare: un giocoso Ritratto dell’infante Ferdinando di Borbone eseguito dal Bonito, un’amena Partita a carte nel giardino del Falciatore, una luminosa Veduta di Posillipo e  di palazzo Donnanna del Van Wittel e la spettacolare partenza di Carlo di Borbone per la Spagna del 1759 di Ferdinando Fuga.  La natura morta è esposta a Villa Pignatelli e merita una trattazione a parte, ma la prima impressione è che molte attribuzioni siano da rivedere.
  F.R.
Ritorno al Barocco è un ampio progetto espositivo, a cura di Nicola Spinosa, che comprende 6 esposizioni tematiche in altrettante sedi museali a Napoli – Museo di Capodimonte, Castel S.Elmo, Certosa e Museo di San Martino, Museo Duca di Martina, Museo Pignatelli, Palazzo Reale – e coinvolge l’intera città e il territorio regionale con 51 itinerari nei luoghi barocchi, quali chiese, certose, collegiate, palazzi, musei regionali.
Ritorno al Barocco è un affascinante percorso di storia e d’arte da Caravaggio a Francesco Solimena e ai tardi esponenti dell’ultima stagione del barocco napoletano.
Le 6 mostre che costituiscono il percorso principale del Ritorno al Barocco presentano al pubblico dipinti, disegni, sculture, arredi, gioielli, tessuti, ceramiche e porcellane, provenienti da collezioni private e Musei italiani e stranieri; oltre 500 opere – in gran parte inedite o recentemente restaurate – suddivise tra i molteplici e diversi aspetti rappresentati dalla produzione artistica dei centocinquanta anni di elaborazione e diffusione di questo linguaggio figurativo e culturale.
 
Progetto delle mostre a cura di Nicola Spinosa
É una rassegna che intende raccontare il barocco come passione per la vita, il barocco come passione per l´arte. É un evento che coinvolge Napoli e il territorio circostante attraverso un ricco programma di mostre presentate in sei musei cittadini e varie altre iniziative che includono arte e architettura, musica e teatro.
Ritorno al barocco documenta, rispetto alle tre mostre organizzate dalla Soprintendenza tra il 1979 e il 1984 (Civiltà del Settecento a Napoli, con sedi a Napoli, Chicago e Detroit; Painting in Naples from Caravaggio to Luca Giordano, con sedi a Londra, Washington, Parigi e Torino; Civiltá del Seicento a Napoli, con sede a Napoli), i progressi degli studi di questi ultimi trent´anni (1979- 2009) su aspetti, momenti e ′generi′ che caratterizzarono la cultura artistica Napoli dall´arrivo del Caravaggio (1606) alla presenza in cittá di Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga (1750), seguita dalla partenza di Carlo di Borbone per la Spagna (1759).
Ma con ′ritorno al barocco′ si é non solo inteso evidenziare quanto in termini di nuove conoscenze e di nuovo collezionismo si é determinato in questi ultimi anni dopo quelle mostre, ma anche richiamare l’attenzione sulle inclinazioni, sui comportamenti e sugli aspetti piú radicati, molteplici e caratterizzanti della realtà napoletana in etá barocca, con conseguenze avvertibili successivamente e di recente. La cittá segnata fin dal primo Seicento da contraddizioni e contrasti continui, tra vizi e virtù, miseria e nobiltá, fasti e misfatti, fu da allora, infatti, sempre vissuta o percepita come vasto scenario della umana condizione, quasi un ″gran teatro del mondo″, caratterizzato da un inestricabile intreccio di ′natura e artificio′, di storia e mito, di realtá e fantasia, nel quale protagonisti e comparse si alternano e si confondono in occasioni e situazioni comuni o diverse, tra gioie e dolori, diffusa spensieratezza e profonda riflessione.
Il barocco, quindi, come metafora o, meglio, come manifestazione concreta della condizione di Napoli e dei napoletani, percepita come un continuum esteso, interminabile e infinito di antico e nuovo, di passato e presente, di passioni e paure, di speranze e delusioni, cosí quale apparve ai tanti viaggiatori, italiani e stranieri, che la visitarono dal Sei al Settecento e ancora nel primo Ottocento. Un insieme straordinario, di chiese, palazzi e musei che, al di lá delle tante ombre e delle nuove ′miserie′ nelle quali Napoli sembrerebbe ripiombata in tempi recenti, resta ancora strumento eccezionale per restituirci fantasie ′barocche′, sogni colorati e forte volontà di ripresa.
Sedi:
Museo di Capodimonte
Museo Duca di Martina
Castel Sant´Elmo
Certosa e Museo di San Martino
Museo Pignatelli
Palazzo Reale
tutto il resto è nei vicoli
ATTIVITÀ DIDATTICHE
a cura di Le Nuvole, Progetto Museo, Pierreci
Ritorno al Barocco. Da Caravaggio a Vanvitelli è il grande evento espositivo dell’inverno 2009 – primavera 2010 che coinvolge i principali musei e complessi monumentali cittadini, articolandosi in 6 diverse sedi, ciascuna dedicata ad approfondire un particolare aspetto o settore del barocco napoletano. Per raccontare il fascino del barocco ai più giovani è stato realizzato un articolato programma di attività didattiche dedicate agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.
PERCORSI GUIDATI
Museo di Capodimonte
Al secondo piano, nelle sale della collezione permanente dedicate alla pittura napoletana del Sei e Settecento, sono esposti, insieme a scenografici inserti di arredi e maioliche del Sei e del Settecento, i grandi capolavori della pittura e del disegno barocco dal Caravaggio a Francesco Solimena, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane e straniere.
Certosa e Museo di San Martino
La Certosa, di per sé monumento simbolo del Barocco napoletano, si arricchisce di una sezione dedicata alla scultura napoletana fra Sei e Settecento e, nel percorso della sezione Memorie e immagini della città, di vedute napoletane da Didier Barra ad Antonio Joli e di ritratti di importanti personaggi che segnarono la storia della Napoli barocca.
Museo Pignatelli
Ad uno dei generi pittorici di maggior fortuna in età barocca è dedicata la mostra di nature in ‘posa’ napoletane, da Luca Forte a Tommaso Realfonso, fra naturalismo caravaggesco, esuberanza barocca ed eleganza rococò.
Museo Duca di Martina
I preziosi argenti, gli eleganti arredi e le raffinate porcellane dialogano con dipinti del Sei e Settecento da Massimo Stanzione a Francesco De Mura, in gran parte bozzetti o modelli preparatori di opere compiute.
Castel Sant’Elmo
Le due mostre, allestite negli ambulacri del castello, presentano, da un lato, dipinti, sculture e oggetti barocchi provenienti da chiese napoletane e restaurati negli ultimi trenta anni, dall’altro, fotografie di Luciano Pedicini che colgono suggestivi particolari di opere barocche custodite nelle maggiori chiese e palazzi cittadini.
Palazzo Reale
Al percorso dell’Appartamento reale, con affreschi, tele e arredi barocchi, si affianca un’esposizione di disegni e ‘ritratti’ cartografici volta ad approfondire i temi dell’architettura e dell’urbanistica barocche da Domenico Fontana a Ferdinando Sanfelice e nella Cappella Reale, accanto al grande presepe e ai preziosi arredi liturgici, una selezione di dipinti raffiguranti episodi che precedono o accompagnano il tema della Natività.
per chi: scuole secondarie di primo e secondo grado (gruppi di max 30)
dove: tutte le sedi
durata: h 1,30
tariffa: € 80,00 a percorso; pacchetto di 3 o più percorsi in sedi a scelta € 70,00 a percorso
TOUR DEL BAROCCO IN CITTÀ
Otto itinerari di approfondimento per scoprire le più belle chiese e palazzi del barocco napoletano:
1. Cappella del Tesoro di San Gennaro in Duomo, Guglia di San Gennaro, Chiese del Pio Monte della Misericordia e dei Santi Apostoli
2. Chiese del Gesù Nuovo e di Santa Chiara, Palazzo Corigliano
3. Conservatorio e Chiesa di San Pietro a Majella
4. Chiese di San Paolo Maggiore e San Gregorio Armeno, Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco
5. Cappella Sansevero
6. Chiese della Nunziatella e di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, Palazzo Serra di Cassano
7. Chiese di Santa Maria della Sanità e della Missione ai Vergini, Palazzi dello Spagnuolo e Sanfelice
8. Chiesa di Santa Maria del Carmine e Piazza del Carmine
per chi: scuole secondarie di primo e secondo grado
(gruppi di max 30) – durata: h 2 – tariffa: € 100,00, pacchetto di 2 o
più itinerari a scelta € 90,00 a itinerario
quando: h 9.00-13.00 da lun. a sab.
Eventuali biglietti di ingresso a chiese o siti inseriti negli itinerari o loro variazioni saranno comunicati al momento della prenotazione.
VISITE A TEMA
Il Seicento: la vita quotidiana
Dai fastosi banchetti ai miseri interni di cucina; dai sontuosi trofei di frutta e fiori che decoravano le nobili dimore alle scene di elemosina: un secolo di luci ed ombre, miseria e nobiltà raccontato attraverso le opere esposte al Museo di Capodimonte.
per chi: scuole secondarie di primo e secondo grado (gruppi di max 30)
dove: Museo di Capodimonte – durata: h 1,30
tariffa: € 80,00
 di Gennaro De Crescenzo