Riapre dopo 18 mesi di lavori di ristrutturazione la chiesa di San Giovanni a Carbonara, situata nel centro storico di Napoli presso la sua omonima via. Si tratta di un capolavoro del Gotico e del Rinascimento, con opere scultoree e pittoresche che la rendono una delle chiese artisticamente più rilevanti sia nella città che all’estero. Prima dei lavori, la chiesa era aperta solo saltuariamente grazie all’attività del parroco don Ciro Riccardi, mentre ad oggi è possibile renderla visitabile tutti i giorni. La chiesa era chiusa dal 2019, e nonostante l’approvazione dei lavori fosse arrivata dalla Soprintendenza già nel 2019, a causa Covid questi hanno ritardato ed hanno avuto inizio solo nel marzo 2021, durando quindi in totale 18 mesi. I lavori di restauro, per un ammontare complessivo di 1,8 milioni di euro, sono stati eseguiti dal Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata, guidati dall’architetto Vincenzo Sposito. Ad avere l’attenzione dei lavori sono stati lo scalone monumentale e la facciata, ma sono state restaurate le cappelle d’Eboli di Castropignano, Caracciolo di Vico e Somma ed è stato consolidato anche il maestoso altare Miroballo che ha recuperato l’originaria policromia. La chiesa è stata riaperta al pubblico venerdì 11 novembre, in cui sono intervenuti l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’assessore Comunale Edoardo Cosenza, il direttore generale del Ministero della Cultura Luigi La Rocca, il soprintendente Salvatore Buonomo, il direttore regionale del Demanio Mario Parlagreco ed il provveditore alle Opere Pubbliche Placido Migliorino.

D’altronde, sono in molti i monumenti della città napoletana che ad oggi avrebbero bisogno di maggiore manutenzione e restauro, date le condizioni in cui riversano. Infatti, Napoli attualmente vive soprattutto grazie al turismo che interessa la città durante l’anno, sia nei periodi estivi che in quelli invernali. Proprio per questo, dovrebbe essere una priorità di coloro che amministrano la città quella di preservarla e preservare le bellezze che ha da offrire, in maniera tale da ottenere dei maggiori benefici.

(Erica Esposito)