di Emilio Caserta

Impensabile ed inaccettabile pensare che Pfizer (la multinazionale in prima linea per sconfiggere il covid), con un fatturato mai così alto anche grazie a Paesi come l’Italia con cui ha chiuso accordi per miliardi di euro tra vaccini e cure per il covid-19, possa licenziare il proprio personale(?), e dove licenzia? Ovviamente al Sud. 210 i lavoratori che rischiano il posto di lavoro in Sicilia, tra dipendenti a tempo indeterminato e precari: lo stabilimento di Catania potrebbe vedere presto un taglio enorme al personale secondo l’azienda che ha ribadito tale decisione durante un incontro che si è tenuto con i sindacati a Roma pochi giorni fa.
Ricordiamo che Pfizer ha 3 stabilimenti di produzione in tutta Italia 2 al centro Italia ed 1 al Sud.

Pfizer nell’ultimo trimestre 2021 ha annunciato un fatturato di 21 miliardi di euro, con un profitto di circa 7 miliardi; cifre stratosferiche ed è per questo che sembra assurdo pensare che voglia fare un taglio al personale, per giunta in uno dei territori già afflitti da una disoccupazione stratosferica, creata e mai risolta dai governi italiani nel Mezzogiorno. Cosa faranno quelle 210 famiglie siciliane? Ovviamente saranno costrette a partire e trovare lavoro fuori come accade da 160 anni (ossia da quando dicono sia stata unita l’Italia). Secondo le previsioni, Pfizer attende di incassare 32 miliardi di dollari per il vaccino anticovid e 22 miliardi di dollari da questa nuova pillola (Paxlovid).

Stesso disegno visto con gli operai della Whirlpool a Napoli e con altre aziende multinazionali che stanno salutando soprattutto il Sud o che fanno i loro profitti magari letteralmente distruggendo anche territori meridionali con una apparente resistenza dei governi italiani, ma che ne escono “quasi” sempre sconfitti dai tavoli di crisi aperti con le multinazionali. E’ giunto il momento che le cose cambino perché la nostra terra ha sempre più difficoltà a rialzarsi, e per come si stanno sviluppando certi meccanismi non proprio rosei, dopo una pandemia gestita quasi nel peggiore dei modi, con bollette sempre più care, pochi ristori e con una disoccupazione sempre più dilagante, ci stiamo avvicinando al baratro definitivo del Sud, che si porterà dietro l’Italia intera.

La pillola anti-covid, inoltre non verrà confezionata in Sicilia ma (pare) nella sede di Ascoli Piceno.
Possibile che una delle aziende che a livello mondiale ha visto una crescita enorme, in un settore che vive tutt’altro che una crisi, possa decidere di licenziare così tanti lavoratori pur essendoci infinite possibilità che con pochi investimenti, potrebbero provare a sviluppare altri prodotti farmaceutici semplicemente convertendo tale sito?
Cosa farà ancora una volta lo stato italiano per salvare centinaia di famiglie meridionali? Possibile che neanche il “governo dei migliori”, così dipinto da un anno dai giornali mainstream, possa cominciare a concretizzare una nuova politica di tutela contro queste multinazionali?
Anche per questo nasce il Movimento per il Nuovo Sud: perché a quei tavoli possano andarci persone competenti che tengono veramente alla propria terra ed alla propria gente, e finalmente si possa cominciare a “battere i pugni” su quei tavoli per difendere la dignità dei meridionali.