Il Napoli batte la Juventus con il risultato di 8-7 dopo i calci di rigore che decretano la vittoria finale degli azzurri al termine di un match colmo di emozioni e colpi di scena. La sfida a Doha vede i bianconeri passare due volte in vantaggio con Tevez, vero trascinatore dei suoi, poi raggiunti sistematicamente dalle zampate del Pipita che mette la sua firma sulla coppa mettendo a segno anche il penalty nel finale (al contrario dell’Apache). La parata decisiva per la vittoria è quella di Rafael su Padoin, un grande riscatto per il portiere brasiliano oggetto di molte (giuste) critiche per questa prima parte di stagione sottotono. Hamsik può così sollevare il terzo trofeo dell’era De Laurentiis: l’ultima Supercoppa italiana vinta dal Napoli risaliva al primo settembre 1990. Allora ad alzarla al cielo c’era lui, Diego Armando Maradona. Per Rafa Benitez è “solo” la decima coppa vinta in carriera, ma non ha alcun dubbio su quale scegliere: «Così è la vittoria più bella». Un trionfo cercato e raggiunto con merito che dà nuovo entusiasmo al gruppo per il prosieguo della stagione.

DOHA. Ore 18:30. Al Jassim Bin Hamad Stadium va in scena la partita delle partite, la sfida infinita: Juventus-Napoli. Due tifoserie contrapposte diverse filosofie a confronto, due squadre per un unico trofeo. Benitez, un vero e proprio collezionista di coppe, ha caricato l’ambiente e i giocatori in settimana per mirare dritti all’obiettivo, la vittoria della Supercoppa. Questa volta dà prova di grande acume tattico: rinuncia a Mertenz e schiera De Guzman al suo posto, andando a rinfoltire il centrocampo. In questo senso va intesa anche la scelta di Gargano e David Lopez in mediana, due incontristi capaci di ingabbiare il poker d’assi bianconero formato da Pirlo, Marchiso, Pogba e Vidal. Torna Higuain titolare al centro dell’attacco, Albiol e Koulibaly in difesa. Sugli esterni Maggio e Ghoulam hanno compiti specifici di copertura sui temibili laterali della Juve, Evra e Lichtsteiner. Tra i pali ancora fiducia a Rafael, credito che il portiere brasiliano non ha sprecato. Massimiliano Allegri, dal canto suo schiera la migliore formazione disponibile, con la straordinaria coppia d’attacco Tevez-Llorente, supportata da Vidal sulla trequarti. Pronti, via e la retroguardia azzurra si rende già protagonista in negativo: Koulibaly e Albiol confezionano il loro personale regalo di Natale scontrandosi e consegnando il pallone a Tevez che batte Rafeal e sigla il vantaggio bianconero. La reazione del Napoli arriva al 16’ quando Hamsik colpisce il primo paolo della serata con una conclusione velenosa su cui nulla avrebbe potuto Buffon. La seconda parte dei primi quarantacinque minuti è un assolo partenopeo, ma la manovra stenta a decollare e i pericoli corsi dalla retroguardia juventina sono pochissimi. Nella ripresa arriva la prima grande occasione sui piedi di Callejón, grazie ad un assist illuminante di Hamsik, ma lo spagnolo spreca allargando la traiettoria del tiro a tu per tu con Buffon. La Juve soffre la pressione dei ragazzi di Benitez e Higuain colpisce con grande sfortuna il secondo legno su un pallonetto spettacolare che aveva scavalcato Buffon. Allegri corre allora ai ripari e richiama in panchina Pirlo che con lo sguardo esprime tutto lo sconcerto per la mossa azzardata del mister. Al suo posto entra Pereyra, con Vidal che torna nel trio di centrocampo. Il tentativo di fornire maggiore brillantezza e nerbo alla squadra sembra funzionare, la Juve alza nuovamente il baricentro e ritorna ad essere pericolosa. Quando i bianconeri sembrano ritornati pienamente in partita arriva il pari del Pipita su un cross perfetto di Ghoulam al 68’. È l’1-1. Le speranze azzurre sono ancora vive. A questo punto Benitez crede nella rimonta e inserisce Mertens al posto di un discreto Hamsik, finalmente nel vivo del gioco. Nella Juve fa il suo ingresso Padoin al posto di Lichtsteiner e la spinta propulsiva fornita dai cambi consente alla Juve di creare i presupposti per il match-ball: Tevez ha l’opportunità di mettere a segno il colpo che vale la Supercoppa, ma, sbilanciato, spreca malamente al 90’. È l’ultimo sussulto dei tempi regolamentari, si va ai supplementari. Benitez inserisce subito forze fresche e lancia nella mischia Inler al posto di uno stanchissimo David Lopez. La Juve, però, ha recuperato parte della brillantezza iniziale e porta grandi pericoli alla porta difesa da Rafael: quattro occasioni in dodici minuti, la più importante sul piede di Vidal che calcia a botta sicura ma trova pronto Koulibaly che respinge sulla linea. Il Napoli paga dazio per lo sforzo prodotto nel secondo tempo e la prodezza di Tevez al 106’ rischia di indirizzare definitivamente l’esito della gara: Pogba va via a due difensori e scarica per l’Apache che fa scorrere la sfera, si gira in un fazzoletto e batte a rete mettendola nell’angolino basso alla destra di Rafael. Un capolavoro, giù il cappello. Ma la voglia di vincere di Higuain e compagni è più forte di qualsiasi cosa e con orgoglio e coraggio il Napoli si riversa in attacco. Un super Buffon si oppone prima al Pipita e poi a Callejón, ma non può nulla al 119’ quando proprio l’attaccante argentino decide di rispondere alla doppietta di Tevez firmando il pareggio con un tap-in in area di rigore. È il 2-2 che segna la fine dei supplementari. La doccia fredda del Pipita incide anche sui rigori dove i bianconeri dimostrano di aver accusato il colpo dal punto di vista nervoso. Tevez colpisce solo il palo, disorientato dalle schermaglie di Rafael al momento della battuta, Chiellini e Pereyra falliscono il penalty della vittoria. Alla fine segna Koulibaly e Rafael compie la parata decisiva su Padoin assicurando la Supercoppa al Napoli. Termina 8-7, risultato emblematico di una delle partite più avvincenti dell’anno.

IL POST GARA. Gonzalo Higuain. C’è scritto il suo nome sulla coppa alzata al cielo di Doha. Non ha deluso lui che viene da un periodo in cui è stato fortemente criticato, spesso a giusta ragione. Ha voluto prendere parte da protagonista al tango argentino che ha deciso questa Supercoppa. Tevez ha lanciato il guanto di sfida, lui l’ha raccolto e ha vinto a modo suo, a suon di gol. Nel post partita ha indirizzato parole importanti a tutto il gruppo: «Sono orgoglioso di questa squadra. Abbiamo affrontato una grande Juventus. Oggi abbiamo fatto di tutto per vincere la partita e ci siamo riusciti. Ora dobbiamo fare meglio in campionato, la stagione è ancora lunga. Avevamo bisogno di questo trionfo». Rafa Benitez ha elogiato tutti e ha già tracciato la via da percorrere, uniti per remare nella stessa direzione: «Hanno fatto tutti una grande partita. Sono contento per i tifosi che ora hanno più fiducia in noi. Dobbiamo andare avanti così, è la strada giusta». Poi, tradendo un filo di commozione, aggiunge: «Per me questa è la vittoria più bella». Infine il presidente de Laurentiis è intervenuto ai microfoni Rai per fare i complimenti alla squadra e rassicurare i tifosi: «Grandissima sfida tra Napoli e Juve. Questa sera ha trionfato il calcio italiano. Noi dobbiamo continuare con questi risultati frutto di una programmazione pluriennale. E a gennaio ci rinforzeremo…». Promesse di vittorie e di compere natalizie, ma intanto la festa, quella vera, è altrove: dista circa otto ore di volo ed è a Napoli, dove in migliaia si sono riversati in strada per festeggiare la vittoria degli azzurri. Caroselli e cori da stadio, in un clima di grande euforia. I botti di Capodanno sparati dieci giorni prima della festa comandata, per celebrare una vittoria di grande significato. Il Natale è arrivato e questa Supercoppa è il dovuto regalo ad una tifoseria che da tempo attende di vincere. Rafa Benitez sa cosa serve per farlo e c’è da scommetterci che la sua letterina di Natale sia già arrivata a destinazione. Pochi colpi di mercato, ma di livello. Per plasmare un gruppo vincente. Non domani, ma ORA. Caro Aurelio, hai pronti il sacco e la slitta?

Martedì 23 Dicembre 2014

Dario Di Pascale

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