Grande serata per i ragazzi di Benitez che in un solo colpo travolgono gli svizzeri e ottengono il primato del girone I di Europa League condiviso con lo Sparta Praga, ma con gli azzurri in vantaggio nello scontro diretto. Un Napoli sperimentale, con ampio spazio dato alle seconde linee, ma finalmente dotato di un’idea tattica e un impianto di gioco non dissimili da quelli visti nelle migliori occasioni con la formazione titolare. De Guzmán firma la tripletta e archivia la pratica Young Boys, ma il risultato poteva essere ancora più largo per le numerose palle gol non concretizzate dagli attaccanti. Nel finale la retroguardia partenopea corre qualche pericolo, ma Rafael è attento e salva il risultato preservando il vantaggio della differenza reti. Soddisfatto, Rafa Benitez ha avuto parole di elogio per la squadra ai microfoni Mediaset: «Bravi tutti. La mentalità è quella giusta. Abbiamo dato un segnale importante per il futuro della stagione».

NAPOLI. Notte europea al San Paolo, una notte di rivincite e di conferme. È la partita crocevia del girone e la responsabilità di giocarla (e vincerla) Benitez la affida ad una formazione inedita: fuori otto titolari del match contro la Roma, confermati solo Rafael, Koulibaly e Insigne. Spazio a coloro i quali hanno avuto meno spazio in questo inizio di stagione, ma che riserve non sono nei pensieri e nei piani del mister: Mesto e Britos schierati sulle fasce, Henrique al centro della difesa al posto di Albiol. Gargano e Inler costituiscono lo schermo davanti alla difesa, mentre in attacco Mertens e Insigne affiancano De Guzmán dietro l’unica punta, Duvan Zapata. Scelte azzardate, specie alla luce del match d’andata a Berna che impone agli azzurri un solo risultato possibile, la vittoria. Ma questo Napoli sembra davvero un’altra squadra rispetto a quella impaurita e remissiva vista all’andata: il cambiamento è stato perentorio, radicale, e non è avvenuto tanto negli uomini singoli, quanto nella mentalità del gruppo, nella consapevolezza corale della propria forza. Uli Forte (l’allenatore degli svizzeri, di origini campane e tifoso del Napoli) dal canto suo risponde con un prudente 4-1-4-1 con Sanogo Junior, il più attivo dei suoi, a fare da cerniera tra difesa e centrocampo. L’avvio di gara è molto combattuto, le squadre sono corte e chiudono tutti gli spazi. Gli azzurri faticano a trovare i varchi giusti e si affidano all’estro degli attaccanti. Lo Young Boys tiene con ordine e concede poche occasioni. Al 21’ De Guzman conclude di poco alto sul cross basso invitante di Zapata. Un minuto dopo è ancora l’olandese pericoloso in area con un colpo di testa che sfiora il palo alla destra di Mvogo. Al 38’ Benitez è costretto a sostituire Britos per un colpo alla testa rimediato ad inizio match. Al suo posto entra Ghoulam che garantisce una spinta maggiore sull’out destro. Nel finale di tempo sale in cattedra Insigne, che prima manca di poco l’eurogol da centrocampo e poi costringe Mvogo a fare gli straordinari smanacciando in angolo una conclusione dal limite altrimenti destinata ad insaccarsi sotto la traversa. Il primo tempo sembra chiudersi sul risultato di 0-0, ma un lampo (piuttosto fortuito) di De Guzmán sblocca il risultato nel recupero. Il tiro cross dell’olandese, spinto dal forte vento, diventa una parabola velenosa che s’infila nell’angolino alla sinistra del portiere giallonero. Il Napoli va, quindi, a riposo sul vantaggio e nella ripresa produce il massimo sforza per rendere il risultato più rotondo, in ottica differenza reti del girone. Al 56’ Mertens lancia Mesto in area che serve al centro un assist preciso per Zapata, ma il colombiano spara di poco alto sopra la traversa. Due minuti più tardi è Insigne a non trovare lo specchio della porta fallendo il gol del raddoppio. Uli Forte allora comprende la necessità di apportare alcune correzioni alla squadra e così inserisce Nikci e Kubo al posto degli spenti Nuzzolo e Gajic, ma neanche il nuovo assetto riesce a scalfire il predominio azzurro. Al 65’ infatti De Guzmán beneficia di una magnifica azione in solitaria di Duvan Zapata che supera brillantemente tre marcatori e gli fornisce l’assist comodo per la doppietta. Ora è assolo Napoli: Benitez vuole assolutamente il terzo gol che porterebbe i suoi in vantaggio negli scontri diretti e manda in campo le sue punte di diamante, Callejón e Higuain. Il segnale dell’allenatore arriva forte e chiaro e all’83’ De Guzmán corona la sua incredibile serata con la tripletta, la prima in carriera. Nel finale c’è solo il tempo per correre l’unico grande pericolo di questa trionfale serata azzurra: un’amnesia difensiva consente a Nikci di giungere a tu per tu con Rafael che però dimostra di essere pronto e respinge prontamente la conclusione sull’unico suo intervento nella partita. Il triplice fischio finale sancisce una prima importante conferma della mirabile ripresa di questo Napoli sempre più vicino a quello visto in Champions nella scorsa stagione. Una squadra maturata, un gruppo coeso che rema nella giusta direzione, quella indicata da Rafa Benitez. L’autorevole vittoria conseguita in questa occasione con le cosiddette seconde linee, anche a dispetto di un avversario non di altissimo livello, è un dato significativo che consente di intravedere finalmente una luce in fondo al tunnel in cui si era messa la squadra ad inizio stagione. L’allenatore madrileno aveva predicato pazienza in tempi non sospetti ed ora raccoglie i frutti di quanto silenziosamente seminato. «È la vittoria del gruppo, di tutta la rosa, di quelli che hanno saputo farsi trovare pronti. La squadra sta crescendo, ma continuiamo con la nostra idea di pensare a una partita per volta». Queste le dichiarazioni di Benitez nel post partita. La strada tracciata sta già producendo risultati notevoli. La continuità e la mentalità vincente, se definitivamente acquisite, determineranno la dimensione effettiva di questo gruppo che è atteso da ben altri banchi di prova. Napoli, questa può davvero essere la volta buona. Il futuro è ora.

Venerdì 07 Novembre 2014

Dario Di Pascale

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