Cavallo Simbolo di Napoli

Cavallo Simbolo di Napoli

Il titolo potrebbe trarre in inganno; qui non si intende parlare male della Serie televisiva andata in onda su Sky, nè del celebre film, nè di Saviano. Ci si propone di esaltare quanto di buono c’è dalle nostre parti cercando di convincere anche i lettori più scettici. Perchè il potere della comunicazione è indescrivibile a parole: chiaramente un tg e un quotidiano sono comunicazione, ma lo sono anche un film, un libro, una semplice immagine. Quello che viene comunicato (e il modo in cui ciò avviene) riesce ad essere più forte della stessa realtà dei fatti. E allora se i quotidiani napoletani o i cittadini stessi sono ormai convinti che qui nulla può mai andar bene è la fine; ci hanno convinto, Lombroso è riuscito nel suo intento: ci hanno convinto di essere una razza inferiore. Il male c’è, una fetta di napoletani farebbe bene ad emigrare (non si può difendere l’indifendibile), ma c’è anche tanto buono: e non si parla di buono solo in riferimento alla secolare cultura che ci contraddistingue, alla tradizione o alla canzone (elementi fondamentali alla base del futuro), ma si parla di buono guardando al presente e al futuro. Come riportato in un articolo recente, l’8 % del territorio campano è definibile Terra dei fuochi, la restante parte è sanissima! Il napoletano (quello finto) è talmente convinto che è tutto nero che anche se finalmente abbiamo a disposizione la metropolitana di notte nel weekend, preferisce l’auto perchè qui i mezzi pubblici “non funzionano”. Questi sono solo due esempi: proviamo a fare questo gioco, insieme individuiamo ciò che funziona, condividiamolo e cominciamo ad esserne fieri.

Domenico Matania