Dopo l’esaltante vittoria contro gli ucraini, un’esaltante vittoria contro il Genoa: 2 a 4 in rimonta con il carattere del Napoli migliore e che da anni, insieme al suo mister, esalta i (veri) tifosi. Quella mano stretta al petto è il gesto-simbolo dell’allenatore partenopeo che somiglia sempre di più a questa squadra e a questa città… Tutti in silenzio dovrebbero restare (ma non lo faranno) i detrattori di sempre: il Napoli vince anche grazie alle famose riserve e anche grazie ai cambi e anche contro una sorte avversa (il primo gol-flipper rossoblu…). Eppure, mentre dovremmo solo gridare e gioire per rimonte impensabili anche nell’età dell’oro, c’è chi contesta la difesa (è tutta ignoranza: è la migliore del campionato) o rimpiange Lavezzi (idem come sopra: 9 punti in più rispetto allo scorso torneo). Da non sottovalutare, infine, le ammonizioni esagerate contro i nostri (e forse il trio pechinese non ha avuto la possibilità di fare altri danni) e un particolare sfuggito a quanti si sono esaltati per la Juve “travolgente” anti-Pescara: il gol del 3 a 1 bianconero, nel momento di maggiore coraggio abruzzese, era in netto fuorigioco. Forse il match (seguendo la strana filosofia chielliniana) sarebbe finito 9 a 1 ma non va bene per il calcio e per un campionato che sarà aperto (ne siamo sicuri) fino alla fine…
Domenico Matania