“Le scienze e le tecnologie spaziali al servizio di tutti”. Questo il tema del Congresso Astronautico Internazionale (IAC), organizzato annualmente dalla Federazione Astronautica Internazionale e dai suoi associati, l’Accademia Internazionale di Astronautica e dall’Istituto Internazionale di Diritto Spaziale.
L’IAC, che si sta svolgendo in questi giorni nel capoluogo partenopeo, è uno dei principali eventi internazionali sul tema spazio, attira circa 3000 delegati mettendo insieme agenzie spaziali, industria, scienziati, ingegneri, dirigenti, giovani professionisti e studenti provenienti da tutto il mondo.
E proprio dal congresso arriva una notizia allettante per tutti gli amanti del volo e dei viaggi: ancora una decina di anni e la Terra è destinata a diventare un piccolo pianeta, facile da attraversare grazie ai voli suborbitali.  Per quanto riguarda le tecnologie per i voli suborbitali, gli Stati Uniti sono all’avanguardia. Anche alcune aziende europee sono al lavoro sulle nuove tecnologie indispensabili per accedere a questa nuova frontiera. Tali tecnologie sono nate da pochissimo e crescono rapidamente.
“Si stanno gettando le basi per costruire velivoli in grado di raggiungere quote fino a 60 chilometri ed è possibile immaginare futuri veicoli da trasporto civili e militari in grado di volare da un continente all’altro in tempi sempre più ridotti”, ha osservato Marcello Spagnulo, della presidenza dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Ed è proprio dell’Agenzia Spaziale Italiana il progetto USV (Unmanned Space Vehicle), grazie al quale si stanno studiando nuove tecnologie e materiali in grado di reagire a velocità e temperature elevatissime.
Insomma Roma-New York in 1 ora e solo 3 ore per raggiungere l’altro capo del mondo, la terra dei canguri…
Si è soliti dire: “Com’è piccolo il mondo!”. Tra qualche anno sarà davvero così!
Ilaria Buonfanti