Doveva essere la Cenerentola del girone A di Champions League il  Napoli che ad Agosto, alla compilazione dei gironi di Montecarlo, le  cassandre della vigilia davano già spacciato all’ultimo posto. E  invece gli azzurri non solo sono già matematicamente in Europa League  ma ad un passo dalla qualificazione nella fase finale della  competizione regina. Che ha del miracoloso se non si trattasse,  appunto, del Napoli. Spagna, Inghilterra, Germania e Italia, il gruppo racchiude il top   del ranking UEFA per nazioni, e già questo indica il livello della  contesa. Mettiamoci poi che il Bayern è una delle favorite alla  vittoria finale e la squadra di Mazzarri se l’è trovato di fronte  alla terza e alla quarta giornata, nel cuore del calendario, quando  la qualificazione era tutta da ottenere. Il Manchester City poi è il  frutto delle follie del petrodollari, una rosa tra le prime cinque  d’Europa, e anch’esso giunto a Napoli nel momento migliore di forma  di questo avvio di stagione e forte del primato in Premier League.  Eppure non ha mai battuto il Napoli, evitando la sconfitta in casa  solo grazie ad un calcio piazzato quando i suoi tifosi erano ormai  rassegnati. Manca solo un ultimo sforzo e poi il primo step  stagionale fissato da De Laurentiis sarà brillantemente raggiunto. Un grande assillo, un pensiero ingombrante inconciliabile con il  ritmo forsennato delle partite che si susseguono. Mazzarri ha dovuto  razionare i minuti e forzare un turn-over con gli uomini contati visti i numerosi infortuni che hanno accorciato la panchina e messo a  nudo anche qualche errore in fase di mercato a cui si dovrà  inevitabilmente rimediare a Gennaio. Ma l’assillo sta per esaurirsi,  fortunatamente nel migliore die modi, e con esso anche gli impegni  europei che tornerebbero più avanti. E dunque c’è tutta la  possibilità di puntellare la classifica in campionato mettendo dentro uomini, concentrazione ed energie fisiche. In troppi danno il Napoli  già fuori dai giochi in Serie A, anche tra i suoi stessi tifosi, ma  De Laurentiis non si accontenta certamente di passare il turno di  Champions per mettere soldi in cassa e poi recitare la parte del  comprimario di fronte alla platea nazionale. Bisogna solo avere  fiducia e non affrettare i giudizi già a Novembre.
Il progetto stagionale prevedeva la qualificazione nel girone di Champions e il  consolidamento di una posizione in campionato che consenta di restare  nell’elite europea. E difficilmente questo Napoli miracoloso ha  fallito i programmi. Anzi, pur con qualche passaggio a vuoto (cambio Reja-Donadoni, n.d.r.) è avanti rispetto ai tempi del progetto. Ora l’Atalanta, in quella Bergamo di chi a Luglio gridava alle  emittenti nazionali “noi non siamo napoletani” per difendere  Cristiano Doni mentre il napoletano Fabio Pisacane denunciava la  corruzione. E poi “benvenuta” Juventus insieme a tutti i contestatori  del prefetto di Napoli in epoca di disastri e lutti. Il bello deve  ancora venire.
di Angelo Forgione e Salvatore Lanza