Un uomo che desiderava ardentemente imparare, un sovrano che sognava insegnare. Federico II di Svevia è senza alcun dubbio una delle figure più imponenti del Medioevo. Nipote di un altro famoso Federico, noto ai suoi tempi con il soprannome di Barbarossa, Federico II di Svevia divenne un grande sovrano e un uomo dalla personalità magnetica e molto affascinante; sensibilissimo all’arte e alla bellezza è però astuto e crudele in politica, di temperamento focoso, indipendente e ribelle. Assetato di sapere e di conoscenza, “senza la quale la vita umana non è degnamente vissuta”, egli è dotato di uno spirito critico acuto e di un’intelligenza particolarmente pronta e vivace. Divenuto imperatore all’età di soli 3 anni per la prematura scomparsa del padre, si distinse per l’abilità con le lingue (parlava latino, greco, arabo, francese e tedesco), per le sue capacità in politica e nel mondo delle scienze. Incamerò lo spirito di altri popoli, così diversi dagli italiani, rendendo quella di Palermo una corte internazionale in cui confluirono gli echi di molte civiltà. Furono numerose le innovazioni che Federico II promosse nel suo regno, tra esse si ricorda soprattutto l’università di Napoli. Il sovrano infatti era molto sensibile al problema dell’istruzione e scelse proprio Napoli “dove i costumi sono per tutti benevoli e dove esiste facilità di trasporto, per terra e per mare, di tutto il necessario alla vita degli uomini”. Ricordiamo inoltre l’incremento della scuola di medicina salernitana, dove venne istituita la prima cattedra di anatomia; l’ordinamento giuridico-amministrativo della Sicilia; la fondazione della scuola poetica italiana.
Numerose furono anche le opere architettoniche che sorsero durante il regno del sovrano di Svevia: Castel del Monte in Puglia, Castel Maniace a Siracusa, Castel Ursino a Catania, la Torre di Federico ad Enna ed altre.
Infine il sovrano “poeta e letterato” lasciò un discreto numero di attività ed opere letterarie tra cui: epistole, poesie, canzoni ed il celebre trattato “De arte venandi cum avibus”: elegante e prezioso manuale dedicato al perfetto cacciatore con il falcone, preciso e dettagliato trattato di ornitologia che spicca per l’acutezza dell’osservazione e la vivacità d’espressione.
Ilaria Buonfanti