Su questo sito spesso leggete articolo legati al calcio. Spesso ll calio è una fedele rappresentazione del mondo reale con i suoi interessi economici, i suoi intrecci o i suoi scandali. Altrettanto spesso il calcio riproduce gli schemi degli irrisolti contrasti tra Nord e Sud dell’Italia. L’altra sera, finale della Coppa Italia dedicata ai 150 anni dell’unità, l’Inter batte il Palermo 3 a 1 e vince: festeggiamenti di rito, Moratti e calciatori commossi, cori dei tifosi, commentatori televisivi (nazionali e non interisti) entusiasti (stranamente entusiasti anche di fronte ai gol nerazzurri come se i siciliani fossero stati stranieri…). Poco spazio alle polemiche: è festa. Poco contano, allora, il rigore negato per fallo di Chivu che altrove sarebbe stato fischiato tre volte (“nettamente sulla palla” si affretta a gridare l’ex interista Collovati) o quello plateale negato a Pinilla o l’ingiusta e clamorosa esplusione del rosanero Munoz proprio subito dopo il gol che stava per portare ad una grande e meritata rimonta. E’ festa per quest’Inter “cinica e bella”: indubbiamente vero, ma bastavano un paio di fischi giusti e cinismo e bellezza non servivano più, come sanno quelli che conoscono il calcio. Tutto pronto, allora, per la Supercoppa di Pechino tra Milan e Inter e il Palermo non era previsto in Cina… Amareggiano i commenti finali: “che bel Palermo! Complimenti al palermo!”. Sorprende ancora di più la mancata amarezza di molti tifosi palermitani sorridenti sugli spalti: una sorta di rassegnazione storica di anche di fronte alle “piccole” ingiustizie” sportive: una rassegnazione che paghiamo anche fuori dai campi di calcio da Napoli a Trapani da 150 anni, nell’attesa di quel riscatto che meriteremmo e della necessaria ricostruzione (almeno) di una vera solidarietà meridionale…
Gennaro De Crescenzo  Movimento Neoborbonico