Roma – Di fronte ad un’affollatissima platea del Teatro Parioli di Roma, ancora una volta, il Morante ha portato in scena la qualità letteraria, l’intelligenza brillante, il genio creativo: lo spettacolo della cultura.
Un carosello di intellettuali, tra scrittori e giornalisti, giurati e premiati ha  intavolato un vivace dibattito che ha intrecciato tradizione e innovazione, temi classici come la narrativa del novecento e attualissimi come il giornalismo, le sue prospettive, le sue modalità, il suo rapporto con la società e la politica fino ad arrivare agli approfonditi scambi sul senso della scrittura e sul rito della lettura. Ospiti di Maurizio Costanzo, generoso ed accogliente padrone di casa, i giurati Dacia Maraini, Andrea Camilleri e  Tjuna Notarbartolo si sono confrontati con Elisabetta Rasy e con il suo “Memorie di una lettrice notturna” (Rizzoli), libro vincitore della sezione di Saggistica. “Per comprendere appieno l’opera delle scrittrici, più che degli scrittori, è fondamentale conoscerne le vicende umane –  ha sottolineato la Rasy –  è un processo osmotico che nelle donne geniali passa dalla vita alla creazione e viceversa”.
I giornalisti Francesco Cevasco ed Enzo Colimoro hanno pungolato un brillante Enrico Mentana, vincitore del Premio per la Comunicazione.  “E’ bello andarsene da cose e situazioni con la schiena diritta e fare nascere nuovi progetti con  slancio ed entusiasmo – ha dichiarato il direttore del Tg La 7 -.  Il caso Scazzi? Un giallo di pessima qualità tenuto in vita da un’informazione di poche speranze. Il rapporto tra politica e giornalismo? Bè, capita spesso che non siano neanche i politici a bussare alle porte ma i giornalisti stessi a spalancargliele e, per esperienza, devo dire che, in fin dei conti, i politici stimano di più chi è capace di mantenere un proprio punto di vista ed una propria autonomia”.
Infine Chiara Gamberale, Emanuele Trevi e Teresa Triscari hanno discusso con Michele Mari, vincitore del Premio di Narrativa con il libro “Rosso Floyd” (Einaudi). “La scrittura è un territorio misterioso nel quale si mescolano le assonanze di una musica interna fatta di ciò che ascoltiamo, di ciò che viviamo, di ciò che immaginiamo – spiega Mari –. Quanto al bambino che abbiamo dentro  e che ci invade con le sue ossessioni, bisogna avere la capacità di accantonarlo e andare avanti con la propria evoluzione. Proprio come quando da bambini accantonavamo i nostri giochi, o, per meglio dire, ce li trovavamo accantonati, senza sapere né come né quando, dai nostri genitori. E’  da lì che abbiamo cominciato a crescere”.
Sul palco a leggere brani della Morante e dei vincitori, una seducente Nathalie Caldonazzo. Per la consegna dei premi due donne assessori: Caterina Miraglia della Regione Campania e Mariella Zezza della Regione Lazio.
Grande emozione sul finale con la presenza sul palco di Maria Morante, la sorella minore di Elsa, ancora una volta ad evocarla.
La manifestazione è stata organizzata, sotto l’Alto Patronato della Repubblica Italiana, dall’Associazione Culturale Premio Elsa Morante in collaborazione con il  Teatro Parioli e la Regione Lazio. Hanno contribuito all’evento la Provincia di Roma,  Graziella S.p.a., di cui era presente l’amministratore delegato Angelica Sarno, e ROSSOPOMODORO, con il suo Presidente Franco Manna che ha dichiarato che: “Assolviamo ad una parte importante della nostra missione: promuovere la cultura. Da sempre infatti il nostro marchio in Italia e nel mondo si fa ambasciatore dei migliori valori culturali della nostra terra.”