Malaunità, il nuovo singolo di Eddy Napoli che precede il nuovo lavoro discografico  in uscita ad ottobre, dedicato ai martiri delle Due Sicilie.
Eddy Napoli, che oltre  al  sociale  da  più  di  un  ventennio  si   occupa  della  questione  meridionale  sia  nella  vita  artista  che  in  quella  privata,  finalmente canta la protesta sudista nell’anno delle celebrazioni per il centocinquantenario dell’unificazione italiana.
La fine di un regno e di molte speranze, il massacro della gente del Sud (centinaia di migliaia di persone chiamate “briganti” e cancellate dalla storia), il saccheggio di banche e fabbriche, l’inizio di una questione meridionale prima del tutto sconosciuta (e ancora irrisolta) e di un’emigrazione biblica non ancora terminata: c’è tutto questo nell’ultimo lavoro discografico del cantautore Eddy Napoli, già voce solista dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore e figlio dell’autore della famosissima “Luna rossa” (Vincenzo De Crescenzo).
La voce è quella di sempre ma i temi non sono quelli soliti della canzone classica napoletana: quello di Eddy (in tutte le radio da domani con il singolo “Malaunità”) è un disco-progetto con un tour che porterà in giro (anche nelle scuole), insieme ad una musicalità mediterranea e coinvolgente, verità spesso ignorate dalla “storia ufficiale” e da celebrazioni che si preannunciano all’insegna di una retorica ormai sempre più lontana dai sentimenti soprattutto dei nostri giovani.
Senza luoghi comuni e senza mezzi termini, parlano i “briganti” che dopo diventarono “emigranti”, le loro donne e i loro figli, in  brani che sanno emozionare e sanno raccontare la protesta di un Sud che non vuole più rassegnarsi.
E’ la storia in musica di un’unità che fu fatta, che doveva essere fatta, ma che poteva essere fatta in  altra maniera e innanzitutto fatta  per  bene.  
I “meridionali” hanno bisogno di ritrovare radici e orgoglio per ritrovare la strada di un riscatto atteso da troppo tempo. Anche la musica, in questo senso, può dare un suo contributo importante.
Dice l’artista:
“Nella mia vita ho avuto l’opportunità e la fortuna di girare il
mondo, ho conosciuto emigranti meridionali negli Stati Uniti, in
Australia, in Canada, in Argentina, in Germania, in Inghilterra, in
Brasile, insomma ovunque.
Ciò che ho sempre letto negli occhi di quelle persone è un
insieme di sentimenti e di identità ancora confusi da un gene
atavico, ma soprattutto uno stato d’animo “ricco” di tristezza. Ciò ha
incentivato una mia necessità pregressa relativa ad una domanda
alla quale non trovavo una giusta risposta e cioè: perché e
come è potuto succedere che in tutto il mondo ci fossero tanti
emigranti meridionali ? Quindi ho cominciato le mie ricerche che mi
hanno portato alla scoperta di molte “verità nascoste”.
Oggi sono qui con una volontà irrefrenabile di raccontare, ma
soprattutto con la mia coscienza che mi detta la necessità di
onorare e ricordare i nostri eroi, i fatti che ci hanno nascosto
con una storia bugiarda scritta da “quei vincitori” che
ancora oggi colonizzano la nostra terra ”.
 per ascoltare Malaunità: http://www.youtube.com/watch?v=e99-_vlsRvQ
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