Solo un pari contro la corazzata nerazzurra in un’altra magica notte al San Paolo. Pali e traverse, questa volta, hanno impedito una vittoria strameritata. E se è vero che forse il fallo da rigore di Aronica c’era, è altrettanto vero che (nel consueto silenzio dei grandi media) c’erano anche due espulsioni contro l’Inter. Riuscita la civilissima “panolada” proposta da tuttazzurro.net (e condivisa dal Movimento Neoborbonico) contro i recenti e forse non casuali errori arbitrali (il secondo strano rigore fischiato a Del Piero…). Su questa iniziativa e sulla festa dei tifosi due parole oltre il Napoli: l’emozione delle note e delle parole di “Napul’ è” di Pino Daniele scelta dalla sensibilità del nostro De Laurentiis e cantata dai sessantamila in lacrime prima dell’ingresso in campo dei calciatori rappresenta un esempio inimitabile della nostra grande civiltà. Ironia, cultura, sentimenti, capacità di emozionarsi e di emozionare tutti insieme, uniti da quel colore azzurro e da due note, non sono luoghi comuni. Non tutti possono capire: da quasi tremila anni sono il cuore del nostro dna. Un punto di debolezza, ogni tanto (il “resto del mondo” va avanti con le sue categorie della concretezza e del cinismo), il motivo per cui abbiamo perso nella nostra lunga storia parecchie guerre. Ma anche un motivo per cui possiamo permetterci di guardare, al mondo e agli altri, a testa alta e dall’alto in basso. E va bene così.