Riapre il “museo degli orrori” di Lombroso:  i neoborbonici chiedono al Ministro Alfano la restituzione dei resti dei “briganti” meridionali. In occasione della riapertura del Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” di Torino (prevista per il 27 novembre), il Movimento Neoborbonico ha chiesto al Ministro della Giustizia Alfano e al Direttore del Museo torinese la restituzione dei resti dei cosiddetti “briganti” destinati ad essere ancora esposti nelle vetrine del museo.
Cesare Lombroso, infatti, con studi utilizzati dagli stessi nazisti e ormai smentiti nettamente dalla scienza ufficiale, teorizzò l’inferiorità della “razza meridionale” che sarebbe stata geneticamente portata alla delinquenza, sulla base di misurazioni di centinaia di resti e di crani prelevati al seguito delle truppe piemontesi che invasero il Regno delle Due Sicilie e massacrarono migliaia di meridionali che si erano ribellati a quell’invasione cancellandoli dalla storia come “briganti”.
I danni procurati da quelle teorie, del resto, sono ancora enormi se si pensa solo alla quantità di luoghi comuni e di episodi di razzismo che i meridionali subiscono sistematicamente.
Molti di quei resti, ed in particolare quelli del calabrese Giuseppe Villella, sono ancora al centro di quel museo e non hanno mai avuto un’adeguata e cristiana sepoltura e quel rispetto che dopo tanto tempo meriterebbero. 
Anche in vista delle celebrazioni dei 150 anni dell’Italia unita, il Movimento Neoborbonico ha richiesto al Ministro della Giustizia on. Alfano, competente per il Museo Lombroso, la restituzione dei resti come gesto di vera riconciliazione nazionale: i neoborbonici, con una sottoscrizione già avviata, si faranno carico di organizzare una celebrazione religiosa e una sepoltura in uno dei luoghi-simbolo del cosiddetto “brigantaggio” meridionale.
Ufficio stampa
347 8492762; 392 2160964
 
Napoli, via Cervantes 55/5, 80133;
www.neoborbonici.it; telefax 081 5436167
Lettera al ministro Alfano

Gentilissimo Sig. Ministro,
il 27 novembre è prevista a Torino la riapertura del Museo Antropologico Criminale “Cesare Lombroso”.
Nel suddetto museo è prevista anche l’esposizione di centinaia di crani e di resti umani appartenenti, in gran parte, ai cosiddetti “briganti” meridionali sui quali Cesare Lombroso, al seguito delle truppe piemontesi, effettuava i suoi studi per dimostrare l’inferiorità e la pericolosità degli abitanti dell’ex Regno delle Due Sicilie.
In considerazione del fatto che:
–         gli studi lombrosiani hanno ormai rivelato tutta la loro inattendibilità scientifica;
–         gli stessi studi sono stati spesso utilizzati finanche dagli ideologi del nazismo;
–         gli stessi studi hanno contribuito in maniera grave alla diffusione, nello stesso Sud e nel resto dell’Italia e del mondo, di luoghi comuni legati ai meridionali e al loro grado di civiltà, con un razzismo purtroppo ancora frequentemente attuale;
–         quei resti appartenenti a centinaia di persone provenienti dalle regioni meridionali sono ancora destinati ad esposizioni senza alcuna motivazione di carattere scientifico-culturale e, a distanza di tanti anni, senza rispetto della dignità umana;
–          gli stessi resti non hanno mai avuto un’adeguata sepoltura, 
il Movimento Neoborbonico, movimento culturale attivo da 16 anni nella ricerca e nella divulgazione della storia del Sud ed in particolare del periodo borbonico, Le richiede un intervento per favorire la restituzione dei resti in oggetto ed in particolare di Giuseppe Villella, al centro delle folli teorie relative alla “delinquenza meridionale”, per provvedere, dopo un’apposita cerimonia religiosa, alla loro sepoltura in uno dei luoghi-simbolo del “brigantaggio”.
Il gesto, nell’imminenza delle celebrazioni per i 150 anni dell’Italia unita, avrebbe un forte valore simbolico per chiudere una pagina tragica della storia italiana, quella relativa al massacro di migliaia di “briganti” che si opposero alla conquista sabauda per oltre dieci anni in tutto il Sud, e per aprire le stesse celebrazioni nel segno della verità storica e di una vera riconciliazione nazionale.
 Distinti saluti
Prof. Gennaro De Crescenzo
Presidente Movimento Neoborbonico