Ad un mese dalla tragedia del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, il Movimento Neoborbonico ed il “Comitato per la Verità Storica sui 150 anni dell’Italia Unita” hanno inviato una richiesta al “Comitato Italia 150” a Torino ed al Ministero per i Beni Culturali per assegnare alle vittime del terremoto abruzzese i fondi previsti  entro il 2011 per celebrare i 150 anni dell’Italia unita.  L’iniziativa potrebbe risultare quanto mai corretta e necessaria in considerazione delle urgenti necessità finanziarie previste in Abruzzo per la ricostruzione e per venire incontro alle esigenze di un’intera popolazione così duramente colpita. Le cifre, tra l’altro, sono consistenti:  un miliardo di euro previsti tra 2008 e 2011, 380 milioni di euro già stanziati (un terzo alla Regione Piemonte) per le celebrazioni  tra centinaia di convegni, manifestazioni, mostre, film o spettacoli. Le celebrazioni, del resto, in gran parte previste a Torino e in Piemonte, avrebbero quasi certamente dato largo spazio a una retorica risorgimentalista non del tutto appropriata in un momento come questo. Nuovi studi e nuove ricerche stanno portando alla luce molte verità finora nascoste soprattutto in merito ai danni subiti dal Sud dell’Italia da un’unificazione che risultò essere una vera e propria conquista (migliaia e migliaia di cosiddetti “briganti” massacrati, milioni di emigranti, una questione meridionale aperta e non ancora chiusa…). Il gesto richiesto al Comitato per le celebrazioni ufficiali, allora, avrebbe una alto valore simbolico nell’ottica della costruzione di una memoria comune e realmente condivisa e nel segno di una vera solidarietà nazionale tra le regioni del Nord e del Sud.
di Gennaro De Crescenzo