Esattamente 148 anni fa cadeva la fortezza di Gaeta sotto i colpi dei cannoni piemontesi e finiva la storia del glorioso Regno delle Due Sicilie. In qualsiasi altra parte del mondo l’avvenimento sarebbe ricordato da scuole, televisioni, giornali e celebrazioni più o meno retoriche. Da noi no. La cancellazione della nostra memoria storica continua. E tutti a rincorrere (giustamente) il ricordo delle vittime dei nazisti, tutti (giustamente) a piangere per le vittime dei comunisti, tutti a rintracciare affannosamente i caduti di questa o quella guerra. Nessuno, però, si ricorda dei morti di Gaeta o di quelli che seguirono: centinaia di migliaia di “briganti” o milioni di emigranti protagonisti del più grande massacro della storia italiana e della più grande diaspora del mondo. Mai come in questo momento, forse, è necessario ricordare quei meridionali di 148 anni fa e ritrovare radici, identità e orgoglio.
di Gennaro De Crescenzo