CITTA’ DEL VATICANO  – ”L’embrione umano ha fin dall’inizio la dignità propria della persona”. Lo afferma ”Dignitas personae”, la Istruzione della Congregazione per la dottrina della fede pubblicata oggi che aggiorna la ”Donum vitae” dell’87, nella quale gli esperti vaticani avevano deciso di non definire che ”l’embrione e’ persona, per non impegnarsi in una affermazione di indole filosofica”. Il testo odierno ha deciso questa ulteriore precisazione, dopo sviluppi delle tecniche di fecondazione, riproduzione, clonazione, etc.
“La realtà dell’essere umano, infatti, per tutto il corso della sua vita, prima e dopo la nascita – afferma il documento della Congregazione per la dottrina della fede – non consente di affermare né un cambiamento di natura né una gradualità di valore morale, poiché possiede una piena qualificazione antropologica ed etica. L’embrione umano, quindi , – prosegue il testo – ha fin dall’inizio la dignità propria della persona”. Questa definizione era stata già in certa misura prefigurata nel discorso che Benedetto XVI ha fatto alla Congregazione per la dottrina della fede il 31 gennaio 2008.
DESIDERIO DI FIGLI NON NE GIUSTIFICA ‘PRODUZIONE’
“Il desiderio di un figlio non può giustificarne la ‘produzione’, così come il desiderio di non avere un figlio già concepito non può giustificarne l’abbandono o la distruzione”. Lo afferma la Istruzione vaticana “Dignitas personae”, pubblicata oggi, che aggiorna le questioni bioetiche dopo gli sviluppi delle tecniche di fecondazione assistita e di ricerca su staminali e terapie genetiche. “La Chiesa – si legge nel testo – riconosce la legittimità del desiderio di un figlio, e comprende le sofferenze dei coniugi afflitti da problemi di infertilità. Tale desiderio non può però venire anteposto alla dignità di ogni vita umana, fino al punto di assumerne il dominio”. “In realtà si ha l’impressione – afferma ancora il documento – che alcuni ricercatori, privi di ogni riferimento etico e consapevoli delle potenzialità insite nel progetto tecnologico, sembrano cedere alla logica dei soli desideri soggettivi e alla pressione economica, tanto forte in questo campo”.
TUTTI I NO ALLA RICERCA SU FECONDAZIONE E STAMINALI
No alla fecondazione assistita sia omologa che eterologa, no alla eliminazione volontaria degli embrioni nel contesto delle tecniche di fecondazione in vitro, no a quella variante della fecondazione in vitro che è la Intra Cytoplasmic Sperm Injection (ICSI), no al congelamento di embrioni, no al congelamento di ovociti, no alla riduzione embrionale, forti dubbi sulla diagnosi pre-impiantatoria per le evidenti ricadute eugenetiche, no alle forme di intercezione e contragestazione, no alle proposte terapeutiche che comportano la manipolazione dell’embrione o del patrimonio genetico umano, no alla clonazione, no ai tentativi di ibridazione, no all’uso delle staminali embrionali a fini di ricerca, no all’uso per la ricerca di “materiale biologico” umano di origine illecita, cioé embrioni o linee cellulari che sono “il risultato di un intervento illecito contro la vita o l’integrità fisica dell’essere umano”. Tutti questi “no” sono definiti e argomentati nella Istruzione della Congregazione per la dottrina della fede, “Dignitas personae”, presentata oggi in Vaticano, approvata dal Papa lo scorso giugno e firmata dal prefetto della Congregazione, card. William Levada e dal segretario, mons. Luis Ladaria.
fonte www.ansa.it