(AGI/REUTERS) – Washington, 12 dic.
Il Senato federale degli Stati Uniti non e’ riuscito a trovare una soluzione di compromesso sul piano di salvataggio dell’industria automobilistica da 14 miliardi di dollari, varato dall’amministrazione del presidente uscente George W. Bush e gia’ approvato dalla Camera dei Rappresentanti, di fatto bocciandolo e lasciando i colossi del settore senza i prestiti che avrebbero consentito loro di operare almeno fino al 31 marzo prossimo. I negoziati tra democratici, favorevoli, e repubblicani, contrari, si sono arenati infatti sulla pretesa dei secondi di parificare i salari dei dipendenti del comparto Usa a quelli pagati dai concorrenti stranieri; le trattative, cui hanno partecipato anche rappresentanti dei sindacati di categoria, sono fallite in extremis, quando sembrava che potessero andare a buon fine, e conseguentemente ha avuto esito negativo la successiva votazione in sede procedurale: giunta anch’essa, stando alle indiscrezioni circolanti negli ambienti parlamentari di Washington, a pochi voti dai sessanta necessari per il via libera al provvedimento. Ora la palla passa al ministro del Tesoro, Henry Paulson, su cui i repubblicani premono affinche’ ‘peschi’ gli aiuti a favore dell’auto dal pacchetto di 700 milioni di dollari, a suo tempo stanziato per soccorrere banche e istituti finanziari, a loro volta travolti dalla grave crisi globale in atto. La Casa Bianca ha manifestato “disappunto” per l’esito dell’iter legislativo alla camera alta. (AGI) – Washington, 12 dicembre