La parola al  DG  Marino:
“Dopo il primo tempo dalla Curva è arrivato il coro di non mollare. Quella è stata la spinta fondamentale”. Il calcio non è solo tattica o numeri. E’ fatto anche di sensazioni, sfumature, semplice umanità. E Pierpaolo Marino coglie anche nell’incitamento del popolo azzurro la chiave di volta di questa successo importantissimo col Siena.
“Siamo andati in campo decisi ma di fronte ci siamo trovati un Siena davvero forte. Il calcio è fatto di difficoltà, critiche, lavoro, sacrifici. Io che sono in questo mondo da tanti anni so quali sono le esigenze di una squadra. Non ho mai pensato che il Napoli avesse cali fisici o quant’altro. Piuttosto credo profondamente in questa squadra e proprio ieri sera guardando con i ragazzi l’Inter dilagare all’Olimpico ci siamo resi conto di quanto siamo stati bravi a San Siro. Ed io vi dico che col trascorrere dei mesi questo gruppo prenderà ancora più coscienza di quanto sia forte”
“Dopo il primo tempo – continua il Direttore Generale – ho sentito il coro del San Paolo che ci ha invitato a non mollare. E quello è stato importantissimo perché ci ha dato la carica per rientrae in campo come leoni.  Sono contento per il buon ingresso di Denis e per il suo gol. Ma d’altro canto, cosa posso dire? Abbiamo un parco attaccanti di gran livello. Denis al primo campionato in Italia ha già segnato 6 gol, Zalayeta non ha bisogno di presentazioni ed è un uomo di valore assoluto. Con questa competitività possiamo andare lontano. Oggi la squadra sapeva che doveva vincere per dare la svolta. Ma si tratta di una svolta solo di risultato perché ci è mancata la vittoria nelle utlime settimane ma non certo il gioco. Adesso la classifica ci mette ancora in una posizione di elite. E checchè se ne possa dire o pensare io credo che questo Napoli sia un vero ‘miracolo’…”
La parola al Capitano Cannavaro:

“Sognare non fa mai male, il resto dipende da noi…”. Paolo Cannavaro indossa la fascia di capitano anche fuori dal campo. Il difensore napoletano porta all’esterno le sensazioni che animano il gruppo e certifica l’entusiasmo che sta vivendo il Napoli.
Paolo, quanto credete a questo quarto posto?
“E’ una posizione eccellente e straordinaria per noi. E conferma il nostro ottimo campionato. Che dire: sinora meritiamo questa classifica. Sappiamo che ci sono tante squadre più titolate che possono ambire a traguardi più alti ma di certo noi non ci arrenderemo e lotteremo fino alla fine”.
Il Napoli è la squadra col più alto rendimento d’Europa in casa. Che succede di così speciale a Fuorigrotta?
“Succede che quando sali le scale del San Paolo senti le scariche di adrenalina. E poi gli avversari sentono l’ansia e la paura. Abbiamo lo stadio più caldo del mondo. I tifosi ci aiutano quasi tatticamente. Ad esempio col Siena, dopo un primo tempo difficile, si è alzato dalle curve il coro di non mollare. E poi ad ogni contropiede senti l’urlo che ti spinge in avanti. E’ qualcosa di unico”. 
Sabato c’è il Lecce e si gioca di sera…
“Beh, speriamo che la notte ci porti fortuna come spesso accade. Ma sarà un’altra partita difficle. Io ve lo posso assicurare sin da ora perché conosco con quale cura Beretta prepara le partite. E’ un allenatore meticoloso ed attento. Quindi ci vorrà un grande Napoli”.
Conti alla mano potrebbe essere un finale di anno scoppiettante…
“Ah per me c’è solo il Lecce adesso. Poi si vedrà. Del resto noi non dobbiamo fare calcoli ma andare avanti su questa strada. Siamo sereni e stiamo acquisendo sempre più maturità. Di certo abbiamo grandi motivazioni e non intendiamo accontentarci mai”.
Tu conosci ambiente, squadra, città: cosa manca a questo nuovo Napoli per colmare il gap con le big in Italia?
“Noi abbiamo tanti ottimi giocatori. Ci sono altre squadre che hanno campioni già affermati. La differenza è nel tempo. Questo gruppo è giovane ma vedrete che negli anni anche qui cresceranno campioni assoluti. Bisogna avere pazienza e lavorare. La nostra forza vera è che siamo ragazzi intelligenti…”
 
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fonte www.sscnapoli.it