Siamo una squadra importante ma non il Real Madrid, è tempo che i tifosi e i giornalisti anti De La comincino a crescere .

Mi sono perso qualcosa, ma non ricordo quando è successo, nientedimeno il tifoso del Napoli passa il turno europeo e storce il muso, 9 risultati utili di seguito e si lamenta, da quando siamo diventati al pari del Real Madrid?

In questi giorni di mezza festa e di quasi male, rincorrono voci di ritorni a casa da parte di Pepe Reina e soprattutto del nostro Pocho: in giro si dice che il figliol prodigo sembri pronto a tornare a casa sua, nel suo habitat naturale; sarebbe davvero un grande regalo per Napoli e i napoletani se De La riportasse al San Paolo Ezequiel Lavezzi , la “giostra Azzurra” si tingerebbe di altri colori vivaci e smaglianti, ne gioverebbe non solo il palato sopraffino del nostro pubblico che però merita assieme a una buona e nutrita schiera di giornalisti anche una grossa tirata d’orecchi per l’atteggiamento incomprensibile degli ultimi tempi.

Pare che i tifosi del Napoli, almeno quelli che vivono questi tempi, non abbiamo memoria del passato. Mi stupisce più che altro questo continuo lamentarsi per qualche eventuale pareggio o sconfitta della nostra squadra, capisco che chi ha vissuto l’era Maradona abbia da ridire qualcosa, ma tolti i sette anni con il Pibe, non ho memoria, tranne qualche sporadico momento, di una squadra azzurra stellare simile a questa. Non dimentichiamo l’anno scorso questa stessa squadra ha polverizzato il record di gol segnati in un solo campionato, è arrivata a pari punti con Arsenal e Borussia Dortumund nel girone di qualificazione della Champions, ha rivinto a distanza di due anni la Coppa Italia e ha prestato alle varie nazionali presenti al mondiale Brasiliano la bellezza di 12 calciatori. Cosa ricordo io, ragazzino degli anni settanta? Beh Sergio Clerici e il Napoli di Vincio, e di Mister Due Miliardi Beppe Savoldi, in quattro anni una misera Coppa Italia,  poi quello di Rio Marchesi e Ruud Krol, una squadra non certo  da “le sette bellezze” anche se il Maesto Orange era da solo meritevole del biglietto pagato, e ancora qualcosa da rammentare con Marcello Lippi e Vujadin Boskov, a ritroso qualcuno parla ancora di Omar Sivori, Josè Altafini e Kurt Hamrin, la nidiata di scugnizzi con Antonio Juliano, Giovanni Improta, Alessandro Abbondanza, Vincenzo Montefusco a fare da cornice. Anche se è un bel sapere per chi gusterebbe vedere in maglia azzurra maggiore prodotto autoctono, tuttavia nulla si vinse neanche a quei tempi. Si potrebbero chiudere i quasi 90 anni di storia indicando Attila Sallustro, Hasse Jeppson (più famoso per il milione speso che per altro) e Vinicio ‘o Lione, ma poi? Non è certo il pedigree di una squadra da vertice quella miriade di sesto, settimo e ottavo posto, allenatori non so fino a che punto  si possano paragonare a Benitez senza offendere sia il tecnico iberico che il calcio in generale; io ricordo i Massimo Giacomini, Pietro Santin, Vincenzo Guerini, Bortolo Mutti, Franco Colomba, Andrea Agostinelli, Roberto Donadoni, unico flop dell’era De Laurentis, insomma che storia è questa? E i calciatori? Vogliamo elencarne qualcuno? Roberto Scarnecchia,Claudio Vagheggi, Gianni De Rosa, José Luis Calderón, William Prunier,  Abdelilah Saber, Edmundo , David Sesa , Carlos Alberto Pavón, Alessio Bandieri. Mi fermo per avere raggiunto il limite umano sopportabile per un amante del Napoli, smettiamola quindi di fare il verso ai tifosi madridisti, la nostra storia è diversa e non ha sempre avuto momenti magici e ripeto, ad eccezione dell’era Maradona, mai avevamo avuto una striscia così lunga di risultati positivi e mai, dico mai, una rosa così importante come sta accadendo da tre – quattro anni a questa parte. Siamo per grazia di Dio e per una oculata e saggia amministrazione della Società Calcio Napoli, nella élite del calcio europeo; ammetto che il presidente Aurelio De Laurentis non è certo un personaggio a me simpatico, quella sua aria da spaccone de Trastevere, quella sua indolenza da romano della domenica non sposa affatto con il modo di essere napoletano e forse qualche sacrifico in più avrebbe potuto farlo, ma sinceramente io preferisco l’indolente e sbruffone  De Laurentis allo sprovveduto Naldi o all’imbonitore Corbelli.

Teniamocelo stretto anche se non è un fulmine di simpatia, a nuje serve che il Napoli vince.

Fiore Marro