Crociera della Musica Napoletana

Crociera della Musica Napoletana

NAPOLI  – È stata presentata il 19 maggio a bordo della MSC Splendida – ormeggiata nel porto di Napoli -, la settima edizione della “Crociera della musica Napoletana”.

Alla presentazione del progetto hanno preso parte il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, Francesco Manco – manager Sud Italia MSC Crociere -, Francesco Spinosa  di Scoop Travel Srl, il docente di Storia della Musica ed Etnomusicologia Pasquale Scialò e l’artista Lello Esposito.

Prima di dare il via alla conferenza de Magistris si concede per uno scambio di battute con i presenti, Napoli è sempre un argomento fertile, e il sindaco non nasconde il suo entusiasmo e la fierezza riguardo al suo operato e i risultati raggiunti. Si parla di come molti amici risiedenti non più a Napoli si siano ricreduti sulla propria città volendoci ritornare, di come la sua amministrazione abbia dato una nuova luce alla città, ora non più solo capoluogo campano, ma città del mondo.

La conferenza parte con un video creato appositamente dai tecnici MSC per l’occasione, dove si esalta e si da lustro alle bellezze del capoluogo campano, ed esaltare i punti forti del progetto 7° edizione della Crociera della musica Napoletana. La conferenza procede con un primo intervento di Francesco Manco, che illustra il progetto partendo dai punti forti della nostra città, e quindi spiegando come poter esportare un po’ di Napoli in tutti i porti del mondo. Il sindaco sostiene in maniera del tutto convinta il progetto, e parla di produzione e di emozione come motore per l’economia e lavoro, questo perché la gente ha fame di musica. Fa un appello ai napoletani per bene affinché appoggino l’iniziativa e creino una strada spianata verso la crescita di Napoli, e muove una critica verso quei cittadini definiti “napoletano lamentosi” che troppo spesso con la lamentela sterile fanno più danno che altro. Dice no agli speculatori, e parla della città come un bene comune da preservare, il progetto è motivo di orgoglio per lui e parla del Made in Naples come un prodotto ancora più efficace del Made in italy. Afferma inoltre che si deve essere orgogliosi del presente e del futuro della nostra città, e muove un appello verso tutti dicendo di portare Napoli nel mondo in maniera positiva, lontano dalle solite storie di male affare. Importante l’aumento di affluenza turistica verso la città partenopea, ciò significa che il mondo ha sempre meno paura delle cattive dicerie, e ha sempre più voglia di esplorare la cultura e l’arte Napoletana.

Pasquale Scialò, docente di storia della musica al Suor Orsola Benincasa, spiega il binomio musica-cultura, il rapporto mare-musica. Parla delle musiche napoletane, che non sono solo dove c’è qualcosa di scritto e di apprezzabile tramite lo strumento musicale, ma anche come musica della città; come essa suona all’orecchio del turista, del cittadino. Napoli ha le sue voci, i suoi rumori sono la colonna sonora della vita. Inoltre Pasquale Scialò fa un ringraziamento al cantante Enzo Gragnaniello, ed elogia l’interculturalità della musica napoletana, nata dall’incrocio di più culture proprio come la sua tradizione. La cultura di Napoli è fatta di strati, i cibi partenopei sono il frutto di una mescolanza culturale proprio come la musica, frutto di viaggi e mescolanza culturale.

Lello Esposito parla delle città come un qualcosa che può fare la differenza, inoltre parla di Piazza San Domenico maggiore come dello studio dell’artista, vede Napoli come un qualcosa di straordinario. Parla della sue esposizioni nei grandi alberghi luogo di incontro tra la cultura ospitante e quella in visita, luoghi dove culture diverse possono fondersi in un abbraccio. Napoli ha bisogno di collante per restare unita, le diversità devono essere un qualcosa che unisce e non che separa. Porge i suoi auguri alla settima edizione del progetto, e conclude dicendo che si emoziona nel sentire Gragnaniello che canta Napoli.

Francesco Spinosa dello Scoop Travel Srl, parla di una spinta per far funzionare le cose, il turismo culturale. Elenca i simboli di Napoli nell’immaginario collettivo, e parla del patrimonio enogastronomico come motore economico, e modo di creare posti di lavoro. Parla inoltre del web come piattaforme free da sfruttare al meglio per lanciare le bellezze partenopee, per portare turismo, del contenuto della rete come elemento di comunicazione. Inoltre con uno scambio di battute con il sindaco trova modo di strappare una promessa per dare vita al Festival della musica napoletana itinerante, il sindaco da la sua parola che valuterà il progetto. E anche lui come il sindaco fa un’appello ai napoletani per bene chiedendo di diffondere la notizia e di appoggiarla per dare lustro alla città.

Enzo Gragnaniello esordisce dicendo di non sottovalutare l’arte napoletana che non passa per gli uffici ma va dritta al cuore. Dice che bisogna parlare bene, si deve diventare come dei poeti per sconfiggere la camorra e rieducarla. Sostiene che l’uomo forte è gentile e non guappo. E conclude dicendo che il poeta è coma la camomilla, va protetto.

Gianluca Nariello