L’Editoriale Il Giglio presenta il libro: Uno Dio e uno Re. Il brigantaggio come guerra nazionale e religiosa di Antonella Grippo.
 
«Ancor oggi si ricorda quando i boschi venivano incendiati da fiamme alte e nere. Si snidavano uomini come topi, si fucilavano ai muri e si tenevano in posa, dritti per i capelli. Si picchiavano e si violentavano donne e si fotografano nude a terra senza rimorso. Senza pietà.
 Ancor oggi il Regno delle Due Sicilie vive, nella memoria e nel dolore, l’epopea dei suoi difensori. Coraggiosi capitani stranieri, guerriglieri di Dio. Soldati sbandati. Briganti senza divisa. Morti senza un nome».
 «Il brigantaggio è sempre stato ed è ancora una storia da espellere, da cancellare. Unita l’Italia, sono rimaste aperte delle ferite lente a rimarginarsi. Un sottofondo di soprusi, violenza e illegalità diffusa difficile da arginare e destinato a tornare costantemente a galla. Un sottosuolo carsico di illiceità che permane da oltre 140 anni e infetta un paese, nato male, cresciuto peggio».
 Il nuovo libro pubblicato dall’Editoriale Il Giglio – scritto da Antonella Grippo, profonda conoscitrice della storia del brigantaggio ed autrice di numerosi lavori sull’argomento – affronta uno dei temi più scottanti dell’unificazione, vera incognita dell’equazione italiana che non potrà trovare soluzione fino a quando i documenti degli Archivi resteranno segreti e fino a quando non sarà avviato un confronto onesto e libero da preconcetti e retoriche.
 Dieci anni di rivolta contro uno Stato usurpatore e rapace, dieci anni di violenta e devastante repressione, sono stati l’atto di nascita dell’Italia unita. I segni lasciati sono molto più profondi di quanto si possa immaginare: solo attraverso questa lettura è possibile spiegare sentimenti ed atteggiamenti culturali che da sempre connotano i rapporti tra Nord e Sud, come la reciproca mancanza di fiducia, la “disaffezione alle Istituzioni e lo scarso senso civico” che si imputano ai Meridionali, la malcelata convinzione che il progresso socio-economico delle regioni settentrionali sia fondato su una pretesa superiorità morale. 
Solo attraverso questa lettura è possibile spiegare anche, e soprattutto, la nascita e il permanere di classi dirigenti ipocrite, disoneste, prone ai poteri forti, corrotte e corruttrici, disposte ad ogni sorta di collusioni. Solo così, si spiegano 148 anni di politica nazionale agita con l’unico obiettivo del bene privato e il baratro economico tra Nord e Sud scavato con le braccia e il sudore dei Meridionali.
Fino a quando non sarà tutto chiarito su quel primo atto di nascita dell’Italia unita, tutto quel che è seguito continuerà a non essere comprensibile e parlare di futuro, qualunque esso sia, non avrà senso.
 
di Gennaro De Crescenzo