Gli azzurri espugnano il Franchi con un gol preziosissimo di Higuain in un match combattuto, in cui la Fiorentina resiste strenuamente alla manovra meglio imbastita e sempre pericolosa dei partenopei, sventando diverse palle gol, ma poi deve arrendersi al vantaggio maturato al 61’. La reazione dei ragazzi di Montella è veemente e perentoria, ma la difesa ritrovata del Napoli ed in particolare un Koulibaly in forma strepitosa vanificano le speranze viola. Gli azzurri ottengono l’ottavo risultato utile consecutivo, tre vittorie nelle ultime tre partite (incluso il match contro lo Young Boys) e il terzo posto in solitaria che vale l’accesso alla Champions. Palese il cambio di marcia avvenuto grazie alla caparbietà e l’esperienza di Rafa Benitez che ha saputo domare la tempesta con poche parole e tanti fatti ed ora raccoglie i frutti del proprio lavoro: «È stata una vittoria di qualità ma anche di carattere. Abbiamo dimostrato di avere una mentalità vincente. Sono molto soddisfatto». L’unica nota stonata della serata è l’infortunio di Insigne: per lui si sospetta una distorsione al ginocchio con interessamento dei legamenti, nelle prossime ore sarà sottoposto ad ulteriori esami strumentali.

FIRENZE. Stadio Artemio Franchi. In 31mila circa a sostegno della squadra di Vincenzo Montella, per il rilancio in campionato dopo un avvio complicato, al di sotto delle aspettative per un gruppo di grande qualità complessiva ma decimato da troppi infortuni, assenze pesantissime che hanno condizionato fin qui l’annata. Arriva il Napoli di Benitez, la terza pretendente allo scudetto. La squadra, forse, più in forma del momento e senza dubbio in forte ascesa grazie ad una striscia di otto risultati utili consecutivi e una crescita prestazionale del gruppo davvero notevole. La vittoria contro la Roma ha conferito certezze ed entusiasmo. Quella con lo Young Boys è servita a dare un segnale chiaro sul valore di alcune cosiddette seconde linee che nella fase più calda della stagione potranno dare il loro contributo evitando che il livello della squadra cali vertiginosamente, come troppo spesso è accaduto in passato. In un campionato lungo e difficile come quello italiano, però, la vera differenza la fa la continuità. Ecco perché Rafa Benitez decide di riproporre la formazione che ha strapazzato i giallorossi al San Paolo. Maggio e Ghoulam tornano a presidiare le fasce, Koulibaly-Albiol di nuovo insieme nel cuore della difesa. In mediana Jorginho e David Lopez offrono quantità e qualità a supporto dei quattro d’attacco: Callejón, Hamsik e Insigne (preferito ancora una volta a Mertens nelle grandi partite) alle spalle del Pipita. Montella risponde con il canonico 4-3-3: in campo la migliore formazione possibile in questo momento, con il tridente Cuadrado-Babacar-Ilicic. Uniche novità la scelta di Marcos Alonso come quarto di difesa a sinistra, preferito a Pasqual (palese l’intento dell’allenatore di schierare un giocatore di maggiore contenimento sull’out d’attacco di Callejón), e l’inserimento nei titolari di Aquilani (con compiti di marcatura stretta su Hamsik) al posto di Pizarro.

IL MATCH. Pronti, via: il Napoli va subito forte e al 7’ è già pericoloso con Higuain che scambia con Hamsik poi si libera al tiro concludendo di un soffio al lato. Due minuti più tardi Insigne ci prova dalla distanza, ma la palla si spegne sul fondo. Al 19’ arriva il primo squillo della Fiorentina con Babacar che si inventa una botta dalla lunga distanza scheggiando la traversa. Quest’ultimo impiega tutta la sua fisicità, combattendo su ogni pallone che arriva dalle sue parti, sgomitando con Albiol e Koulibaly: è lui il vero pericolo per la retroguardia azzurra. Il Napoli rimane in controllo del match ma al 21’ i piani di Benitez vengono improvvisamente turbati dall’infortunio di Insigne, rimasto a terra dopo lo stacco per una palla aerea contesa ad Ilicic. Il movimento del ginocchio non lascia presagire nulla di buono, immediato il cambio con Mertens. Nelle prossime ore sono attesi aggiornamenti diagnostici. Riprende la partita e gli azzurri sono ancora protagonisti: Higuain si incunea tra le maglie della difesa con una serpentina alla Messi, ne salta tre ma Neto è bravissimo a chiudergli lo specchio uscendo con tempestività dai pali. Le ultime emozioni del primo tempo vengono da un cross di Callejón (non in serata di grazia) per Hamsik che spreca in area e da una rovesciata del Pipita depositata in rete, ma vanificata dal fischio di Valeri che annulla tutto per fuorigioco.

La ripresa entra nel vivo con due grandi parate. La prima la compie Rafael al 59’ in allungo sulla classica azione di Cuadrado, dribbling da sinistra verso il centro e tiro sul palo lungo. La seconda Neto su Hamsik un minuto dopo: una strepitosa azione del capitano azzurro che scarta il proprio marcatore e da due passi calcia sul primo palo trovando la pronta opposizione dell’estremo difensore. L’appuntamento con il gol per il Napoli è solo rimandato.  Al 61’ Tomovic respinge malamente il cross di Maggio favorendo la conclusione fulminea di Higuain che trova la rete per la quarta partita consecutiva. La Fiorentina allora reagisce e sposta il baricentro nella metà campo avversaria. Montella ci prova fino all’ultimo: inserisce più qualità a centrocampo con Pizarro e cerca di favorire i cross per le torri in attacco con l’innesto di Pasqual e Mario Gomez (in coppia con Babacar) ma sfiora solo il pareggio con una traversa di Gomez all’80’ e un salvataggio sulla linea di Koulibaly nel recupero su tiro di Pasqual. Nel finale Benitez dimostra di aver imparato la lezione sulle problematiche causate fin qui dal suo fondamentalismo tattico e, dopo aver sostituito Hamsik per De Guzmán, toglie anche Higuain inserendo Henrique a presidio della difesa. Un segno, questo, della crescita complessiva del gruppo, staff tecnico compreso.

IL POST PARTITA. I tre punti conquistati al Franchi consegnano il terzo posto in solitaria agli azzurri che ora non vogliono fermarsi più. In due settimane il Napoli ha ripreso il cammino (e il primato del girone) in Europa e si è rilanciato prepotentemente in campionato. Rafa Benitez gongola: «Oggi abbiamo vinto una partita difficile. Abbiamo avuto diverse palle gol nette non sfruttate, poi abbiamo saputo soffrire da grande squadra. Sicuramente possiamo ancora crescere ma stiamo dimostrando sempre più che abbiamo la mentalità giusta. Veniamo da una serie di risultati positivi e questo ci dà fiducia ed entusiasmo per continuare a lavorare così come stiamo facendo». Poi rivolge un pensiero ad Insigne, il suo pupillo: «Dispiace per Lorenzo, stava facendo grandi cose. Speriamo che non debba stare fuori a lungo». L’unico neo di una giornata straordinaria per i colori azzurri. Una vittoria che riporta questa squadra al livello che le compete. Tre punti che valgono molto di più di una semplice addizione in classifica. Il loro significato è chiaro, netto, palese. Gli avversari sono avvisati. Il Napoli è tornato.

Lunedì 10 Novembre 2014

Dario Di Pascale

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