Basta! Io grido: Basta! E con me lo gridano tutti quei tifosi del NAPOLI, che non ne possono più di vedere indossare ai giocatori partenopei certi iettatori completini (maglie e mutande) color  blu-savoia  usati negli allenamenti e talvolta come seconda divisa… È insopportabile  tutto ciò! Quelle maledette divise sono buttare, come sono da buttare quei giacchini, quelle felpe  e quegli eskimi indossati a bordo campo dal sig.  Reja e dai  i suoi collaboratori. Possibile che nessuno si renda conto che il colore  blu-savoia  porta veramente male?  Possibile che nessuno si renda conto che il colore  blu-savoia è  offensivo per tutti napoletani che si ricordano di essere stati cittadini di un glorioso REAME invaso (1860) da quel tanghero di masnadiero che fu Garibaldi Giuseppe il quale con le sue bande (sovvenzionate ed aiutate da una manica di traditori)  mise in ginocchio un regno felice che fu consegnato al completo di ricchezze in danaro sonante   e tesori d´arte nelle mani del brigante d´alto passo Vittorio Emanuele II Savoia quel “fetente”  che gli storici di regime dissero e continuano a dire  Re-galantuomo e non Re-ladro e/o lestofante – assassino  quale in realtà fu (rammento a tutti le nefandezze compiute  dagli eserciti savoiardi comandati da Cialdini & altri macellai suoi pari, in danno dei contadini campani e siciliani fatti passare gratuitamente per briganti e sterminati perciò  con una ferocia sanguinaria!)?  BASTA, BASTA, BASTA! Quella fetenzia di  colore blu-savoia va elimato (in qualunque forma – fosse pure un risvoltino/revettiello –  si presenti…) dall´abbigliamento del CALCIO NAPOLI. L´unico autentico colore napoletano dev´essere l´azzurro-cielo! E per le seconde divise proporrei (con riferimento storico) un completo bianco con sul petto i tre gigli di francia dorati, oppure (con riferimento ai colori comunali) pantaloncini rossi e maglia giallo-oro. Ò cominciato coraggiosamente  da solo questa battaglia, ma spero che prestissimo possa  trovare degli adepti che mi supportino… e mi diano una fattiva mano!
Raffaele Bracale