Che sorpresa! Sugli schermi di Al Jazeera presto apparirà il volto di Andrea Postiglione, venticinquenne free-lance partenopeo con la passione per il mondo arabo di certo amplificata dalla sua verace “napoletanità contaminata” da secoli di dominazioni saracene. Studente presso l’ Istituto Orientale di Napoli e studioso in particolare della Comunità musulmana locale, Andrea, ottimo conoscitore anche dell’inglese, aveva già fatto da traduttore all’ economista statunitense Geremy Rifkin. La sua avventura con il mondo saudita, però, è iniziata per caso l’ anno scorso durante un incontro istituzionale tra la Regione Campania e Omar Kittaneh, ministro palestinese dell’ Energia. L’intervento provvidenziale di Andrea che prontamente ha tradotto in arabo alcune frasi che l’ambasciatore non era riuscito ad “afferrare” in inglese, ha spianato la strada alla sua passione portandolo dritto dritto a Londra, di fronte ad Hyde Park, nella sede europea  della tv del Qatar, per collaborare ad una trasmissione sulla sua città d’origine. A breve infatti, su Al Jazeera English (canale 522 di Sky), andrà in onda “48 Naples” un programma con un unico obiettivo: superare l’immagine di una città sommersa dai rifiuti e raccontarla attraverso le storie dei suoi giovani e di chi si confronta ogni giorno con il vivere quotidiano. Ad affiancarlo in questa esperienza un’ altra brillante partenopea, Ilaria Urbani che accompagnerà nel suo viaggio nel cuore di Napoli la conduttrice e ideatrice della trasmissione, l’australiana Amanda Palmer già volto noto della Cnn. Dalle storie dei ragazzi di “Sott’ ‘o Ponte”, un laboratorio teatrale nel quartiere Sanità a quelle dei giovani reclusi del carcere minorile di Nisida, dall’ avventura imprenditoriale di Luigi Aceto, storico produttore di limoni di Amalfi alla suggestiva rievocazione della “juta a Muntevergine” tra folclore e tradizione senza però tralasciare problematiche come le emergenze ambientali e la criminalità organizzata.
Giulia Martelli